Il Museo della Civiltà Rurale di Veroli intitolato a Eugenio Maria Beranger

 

 

 

Sicuramente Eugenio Maria Beranger sarà contento di vedere che il Museo della Civiltà Rurale di Veroli, nel nuovo allestimento, porterà il suo nome. A otto anni dalla sua scomparsa la Galleria della Catena di Veroli ha ospitato la prima parte dell'evento che ha visto come relatori Padre Alberto Coratti, Direttore della Biblioteca Nazionale di Casamari, lo storico locale Domenico Rea, Porfilio Grazioli, Presidente dell'Opera Nazionale Città dei Ragazzi, Leandro Mati Jayarajah, nipote di Eugenio intervenuto in sostituzione della sorella Francesca assente purtroppo per motivi di salute. Prima degli ospiti sono intervenuti il primo cittadino di Veroli, Simone Cretaro, ed i padroni di casa, Achille Lamesi e Stefano Magliocchetti, che assieme a tutta l'associazione La Vetta hanno voluto e desiderato fortemente questa intitolazione ed il nuovo allestimento, trovando nell'amministrazione Comunale il partner ideale affinchè questo sogno potesse diventare realtà. Moderatrice di eccellenza la guida turistica abilitata Loredana Stirpe, presidente della Cooperativa l'Airone; impeccabile e preparata, perfetta "trait d'union" fra le tante emozioni che hanno permeato tutti i presenti.
L'evento è proseguito con l'intitolazione del Museo della Civiltà Rurale a Eugenio Maria Beranger. Storico, archeologo, archivista e divulgatore che ha dedicato gran parte della sua vita allo studio del Lazio Meridionale ed in particolare all'Alta Terra di Lavoro.
Eugenio è stato uno dei fondatori del Museo, ne è stato il direttore scientifico. Il museo si avvale del materiale messo gratuitamente a disposizione dell'Associazione Culturale "La Vetta": attrezzi ed oggetti caratterizzanti il lavoro quotidiano sia nei campi sia nelle tantissime botteghe artigiane di cui Veroli era ricca.

 

 

Museo della Civiltà Rurale

 giochi.jpg"E intanto ride alla sua parca mensa
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi, quando intorno è spenta ogni altra face
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra,
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba."


da il "Sabato del Villaggio" Giacomo Leopardi

(Recanati, 1798 - 1837)

 

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