All’amico Eugenio Maria Beranger

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ALL’AMICO EUGENIO MARIA BERANGER
di Achille Lamesi 

Con l’approssimarsi della 51^ edizione della Sagra della Crespella, che si svolge il 19 aprile 2015 nella frazione di Santa Francesca del comune di Veroli, gli amici del Comitato Organizzatore e dell’Associazione “Amici Sagra Della Crespella” hanno ritenuto di dedicare l’evento in ricordo di Eugenio Maria Beranger scomparso lo scorso 9 gennaio 2015. Come ogni anno si realizza l’opuscolo della sagra e gli amici di Santa Francesca mi hanno invitato a scrivere un articolo su Eugenio, dicendo: perché gli eri più vicino e lo conoscevi meglio di tutti noi. Ho accettato volentieri, ma quando mi sono seduto per iniziare a scrivere ho avuto un attimo di esitazione.

La mente era pervasa da tanti ricordi ed emozioni ripensando a più di sedici anni di convivenza e poi mai avevo pensato di trovarmi in questa situazione. Inoltre, proprio perché lo conoscevo bene non è stato facile trovare tutte le parole per descrivere Eugenio, in quanto persona dalla profonda umanità e di grande intelletto. Sul profondo e duraturo rapporto con la comunità di Santa Francesca si potrebbe scrivere un libro, ma per ragioni di spazio, devo limitarmi a passaggi, descrivere aneddoti e fatti in maniera coincisa, oltre tutto lasciando fuori decine di testimonianze.
Ebbi modo di conoscerlo, alla fine del cessato secolo, grazie alla cortesia di due amici in comune: Raffaele Peticca, titolare della tipografia La Monastica di Casamari che frequentavo per la stampa dell’opuscolo della sagra e Antonio Alonzi, valente studioso della Selva di Sora, che aveva realizzato con Eugenio il volume sulla Madonna della Figura, in occasione di un incontro sul brigantaggio lealista e sulla opportunità di realizzare una serie di itinerari turistico-culturali legati alla frontiera tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie. Andai alla riunione che si tenne a Sora, per incontrare Eugenio Maria Beranger e chiedergli il supporto di archeologo e di storico delle tradizioni, per sviluppare progetti turistici per Santa Francesca. Dopo avergli illustrato le motivazioni che mi avevano portato ad incontrarlo, mi disse che dovevamo rivederci con calma perché il materiale era tanto. Allora gli chiesi come si doveva fare per un compenso alle prestazioni. In risposta le sue parole furono: “a me basta essere ospitato, un piatto e un posto dove dormire”. Con un sorriso stampato sulla faccia lo ringraziai per la disponibilità, ci stringemmo la mano, ci scambiammo i recapiti e fu così che iniziò a frequentare Santa Francesca e poi Veroli.
In quegli anni a Santa Francesca si era formato un Gruppo di Ricerca Storica, costituito da amici con esperienze nell’associazionismo, che condividevano la passione per lo studio del territorio sotto il profilo storico-paesaggistico. Ogni volta che Eugenio ci veniva a trovare, ci riunivamo a casa mia, ognuno aveva qualcosa da chiedere, la sete di sapere era tanta che le domande erano interminabili e toccavano argomenti di ogni genere. Non lesinava risposte per soddisfate tutti, ci dava riferimenti bibliografici e dove reperirli, ci invitava a partecipare a presentazioni di nuovi volumi e convegni che si tenevano in Ciociaria, ci accompagnava in biblioteche e archivi dove si muoveva con disinvoltura e così anche per i musei. Stare a stretto contatto con Eugenio, per noi che ci siamo, per diletto, cimentati in questa avventura provenendo da esperienze che nulla hanno a che fare con l’archeologia, la storia, le scienze demo-antropologiche, toponomastici e architettonici, ha rappresentato un’opportunità che nel tempo ha arricchito il nostro bagaglio culturale. Il Gruppo di Ricerca Storica, nel 2003 divenne Associazione La Vetta, di cui Eugenio ne fu l’ideatore e socio fondatore. Il riconoscimento giuridico permise di operare e dialogare con enti ed istituzioni. Nei rapporti, con i Comitati Organizzatori della sagra che si sono succeduti negli anni, nulla era cambiato perché i membri della Vetta continuavano a prestare il loro impegno nei diversi ruoli che ricoprivano nella kermesse.

Concretamente Eugenio prese parte agli incontri per la realizzazione della Sagra della Crespella dando suggerimenti per la kermesse, invitando i gruppi dei carri folcloristici a riproporre attrezzi, costumi il più possibile fedeli a quelli dei tempi passati, proporre i quadretti di vita vissuta arricchiti con dettagli provenienti da ricerche e invitava i partecipanti a curare l’espressione dialettale. Ufficialmente entrò a far parte della Commissione Valutatrice dei carri con la 39^ edizione, con il ruolo di coordinatore della giuria e l’incarico di decretare il carro vincitore esprimendo la motivazione. Con la presenza di Eugenio in giuria, non ci furono più contestazioni e le scaramucce degli anni precedenti tra i gruppi dei carri lasciarono il posto alla sana competizione. Coinvolse diversi amici intellettuali, storici e studiosi della Valle del Liri, della Valle di Roveto e della Val Comino, luoghi che ci uniscono geograficamente, per le connivenze e i rapporti culturali.
In occasione della sagra il comitato realizza un opuscolo come strumento di pubblicità per gli sponsor. Inizialmente era formato da poche pagine, poi con i suggerimenti di Eugenio è passato a 40 pagine, suddiviso in spazi dove oltre agli articoli di riflessione storico-religiosa e del folclore, si trovano articoli sulle tradizioni, della storia del territorio e anche quelli di attualità. Eugenio ci teneva tanto a questo opuscolo in quanto memoria storica delle sagre e delle tradizioni, tanto da prendersi l’impegno di conservarli presso la Biblioteca Statale annessa al Monumento Nazionale di Casamari, la Biblioteca del Centro Studi Sorani “Vincenzo Patriarca” e Presso la Biblioteca Diocesana “Cesare Baronio di Sora”. Quello che lui pensava e quale sviluppo vedeva per il futuro della sagra lo ha espresso in due articoli, uno dal titolo “Considerazioni sulla Sagra” presente a pagina 11 dell’opuscolo realizzato per la 40^ edizione e a pagina 21 dal titolo “Aspettando la 50^ Sagra della Crespella” in quello della 47^ edizione. Diversi articoli che parlano del territorio portano la sua firma.
Mi piace ricordarne uno per la straordinaria importanza archeologica, che testimonia la presenza umana nei monti Ernici di Santa Francesca, già nell’età del Bronzo Medio, per il ritrovamento, avvenuto nel novembre del 2010 durante una ricerca di superficie sul Monte Castello (oggi più noto come La Croce), di un’ascia di bronzo con margini fortemente rialzati, una punta di freccia sempre in bronzo, un frammento in ossidiana e numerosi frammenti vascolari. I due reperti in bronzo sono esposti nel Museo Archeologico Comunale. Per questa scoperta, si era attivato nel segnalare il sito a docenti universitari con l’intento di promuovere una ricerca, per aggiungere approfondimenti su chi fossero gli Ernici e sulla loro datazione. Voglio segnalare che Eugenio da giovane archeologo aveva frequentato i monti che circondano Santa Francesca, con i colleghi Marcello Rizzello, Mauro Ferracuti, Patrizia Fortini e Mauro Tomaselli in occasione di ricognizioni di insediamenti dell’età del bronzo. Così pure, era stato molte volte nell’area sacra italico-romana di Pozzo Faito, con l’amico Cocco Quirino e con l’ausilio di un asino raggiungevano a piedi la località, partendo da Case Cocchi. Di questi studi, nel volume I° dal titolo “Tutta Veroli” a pagina 53, il Prof. Giuseppe Trulli cita Eugenio Maria Beranger, per aver interpretato l’iscrizione latina scolpita sulla rupe prospiciente al pozzo votivo.

Eugenio esportò la sagra fuori dal suo territorio d’origine, coinvolgendo amici intellettuali e docenti universitari. In diverse manifestazioni si presentò in compagnia dello studioso Ugo Iannazzi, che rimase affascinato dalla manifestazione e successivamente si adoperò per far conoscere la sagra nell’ambiente universitario. Mi è grato sottolineare che la collaborazione tra Eugenio ed Ugo produsse la realizzazione del Museo Gente di Ciociaria ad Arce e il volume di 500 pagine dal titolo omonimo “Gente di Ciociaria”, in cui non mancano riferimenti alle tradizioni di Veroli. Colgo l’occasione per ricordare e ringraziare Ugo che fu promotore di un convegno di due giorni sulla Sagra della Crespella di Santa Francesca, tenutosi a Veroli nei giorni 12-13 maggio del 2009, con la partecipazione di relatori illustri quali Prof. Pietro Clemente, antropologo, docente di Antropologia culturale all’Università di Firenze, presidente di SIMBDEA (Società Italiana per la Museologia e i Beni Demo-Etno-Antropologici), il Prof. Paolo Vigo, allora Rettore dell’Università degli Studi di Cassino, con la partecipazione del già Sindaco di Veroli, Prof. Giuseppe D’Onorio e degli assessori alla cultura e turismo, infine il Prof Armando Frusone, Preside del Liceo Sulpicio, e naturalmente Eugenio Beranger. Altresì ad Ugo, sono grato per aver partecipato ad una manifestazione storico-paesaggistica sul brigantaggio svoltasi nella cornice di Prato di Campoli. 

In diverse manifestazioni, sagra inclusa, furono allestite mostre fotografiche ed oggettistiche sul tema dell’antico confine, il brigantaggio, sulle tradizioni, gli antichi mestieri e sulle prime edizioni della sagra. Si preoccupò di mantenere vivo l’unico sito di cui si disponeva al momento www.sagradellacrespella.it, che ha svolto un ruolo mediatico importante ai fini culturali e dello sviluppo del turismo integrato nel territorio della frazione. A testimonianza, fra i tanti episodi legati al sito, si sottolinea un evento che fu riportato su un articolo, pubblicato da Ciociaria Oggi del 19 febbraio 2008 dal titolo “Una delegazione di Spinea per il culto di S. Francesca”, composta dall’assessore alla Cultura Delia Strano, la dottoressa Barbara Da Piave, responsabile Uos Servizi Informativi e di Supporto, e Alessandro Cuk, presidente dell’Associazione “Amici dei Presepi Spinea” dove in un passaggio del pezzo si dice: “Galeotto fu internet, in quanto proprio le pagine dedicate alla Santa, presenti nel sito www.sagradellacrespella.it, hanno risvegliato l’interesse degli amministratori e il desiderio di conoscere la nostra città”.
Riprendendo con Eugenio, ci fu l’impegno a favore del turismo integrato, partecipando alle iniziative storico-paesaggistiche dal titolo “Sulle Orme dei Briganti” tenutesi nei luoghi interessati dagli avvenimenti del brigantaggio lealista, dove con una breve lezione, esponeva le condizioni sociali, economiche e politiche del tempo che portarono al fenomeno del brigantaggio e al tema a lui caro l’emigrazione, con riferimenti alla questione del mezzogiorno. Grazie alla lodevole disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Veroli, con l’Associazione “La Vetta”, fu realizzato il Museo della Civiltà Rurale, dove Eugenio curò l’allestimento, e ne fu Il Direttore Scientifico con delibera della Giunta. L’inaugurazione del Museo si tenne nella sala consiliare il 29 gennaio del 2008 alle ore 17, ed Eugenio deliziò gli intervenuti con un appassionante e coinvolgente intervento.
Collaborò con la Pro Loco di Veroli dando il supporto per la realizzazione di materiali turistici, e tenne delle lezioni sulla museologia, storia, archeologia e sulla civiltà rurale ai ragazzi del servizio civile e le guide turistiche di Veroli. Prese parte alla realizzazione del periodico di informazione della Parrocchia “S. Maria Assunta” Sale e Luce”. Sempre con la stessa Parrocchia, a seguito della lodevole iniziativa intrapresa, dell’allora parroco Don Giacinto Mancini, curò la realizzazione del testo “La Visione di Santa Francesca Romana” in occasione del recupero dell’affresco collocato alla sinistra dell’altare all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta. In occasione della realizzazione del libro “Veroli in Agro” da me prodotto e stampato dal Comune di Veroli nel 2011, Eugenio si adoperò nella rilettura del testo in fase dattiloscritta, ne curò l’introduzione e la presentazione.
Mi fece partecipe della redazione del mensile “Paese Mio” a tiratura provinciale, edito dall’Associazione La Selva di Sora, dove ricopriva il ruolo di Coordinatore. Inserendomi come corrispondente di Veroli, furono pubblicati articoli che toccavano diversi argomenti, alcuni editi per la prima volta, provenienti da studi e ricerche storico-paesaggistiche, antropologiche e delle tradizioni popolari del territorio pedemontano del comune di Veroli. Come gli articoli dedicati alle origini della Sagra della Crespella pubblicati nel giornale N°2 uscito nel mese di febbraio 2011. Diede il suo supporto al libro “Le Ballarelle di Santa Francesca” con allegato CD, realizzato dall’Associazione Culturale Bifolk, che da anni recupera e promuove canti, balli e musiche della tradizione popolare. Il volume fu presentato il 3 marzo 2013 nel plesso scolastico di Santa Francesca, ed Eugenio fu invitato come relatore insieme allo studioso Bruno Ceroli di Sora. Numerosi convegni lo videro partecipe come relatore, fra gli ultimi quelli sul tema dell’acqua, tenutosi sia a Veroli, organizzato dal Comitato Veroli Alta per il Premio Letterario 2014, e a M.S.G. Campano, organizzato dal Circolo Intercomunale “Lamasena” di Lambiente.
Per quanto riguarda il curriculum professionale di Eugenio, mi avvalgo di segnalare quanto ha scritto lo studioso Ugo Iannazzi, nell’opuscolo edito per il trigesimo, dal titolo Elementi biografici, Dal “reconsòlo” al Convivio, distribuito l’11 febbraio 2015 a Casamari. Quello che posso dire è che in occasione della nomina di Direttore Scientifico del Museo della Civiltà Rurale, dal Comune di Veroli gli fu chiesto il curriculum, me lo inviò per e-mail ed io lo stampai per consegnarlo, erano più di 80 fogli formato A4, mi disse che non era tutto, ed eravamo nel 2008.

Aveva rapporti con tantissime persone di ogni estrazione sociale e con innumerevoli Associazioni, alle quali offriva tutta la sua disponibilità di storico dell’Alta Terra di Lavoro, ma soprattutto si adoperava per metterle in contatto tra loro, promuovendo scambi di esperienze e realizzando sinergie. Aveva un profondo rispetto per gli anziani, che riteneva parte attiva della società, ed era attaccato ai giovani, che sapeva raccogliere attorno a sé, ai quali offriva una grande e profonda disponibilità e si raccomandava a tutti noi di sostenerli. 

In tutti gli anni che abbiamo passato insieme, c’è stato anche il tempo per riflettere sui temi dell’esistenza, abbiamo parlato dei momenti difficili della vita strettamente personale e anche di quelli professionali, riferiti alla carriera. Nonostante ci fossero motivi per avere dei risentimenti con qualcuno, non ho mai sentito uscire dalla sua bocca una parola fuori posto che potesse offendere. Non portava rancore, anzi era sempre pronto ad aiutare, solo capendo che qualcuno fosse in difficoltà, ed aveva sempre una parola di sostegno. Con chi stava attraversando momenti difficili si dimostrava solidale, gli telefonava per incoraggiarlo ad andare avanti, diceva: “non abbandonare la mente a se stessa, altrimenti ti porta in un vicolo cieco, tienila occupata, con gli interessi, le passioni, le ricerche e gli impegni, vedrai che il tempo è galantuomo e una soluzione si trova”. Era paziente, sempre disposto all’ascolto dell’altro, ti faceva sentire a proprio agio ed importante. Nelle case dove era invitato sapeva apprezzare l’ospitalità, dimostrandosi gentile, cordiale e di buona compagnia. A Santa Francesca, queste sue qualità umane non sono passate inosservate, ed è per questo che tutta la comunità gli era affezionata.
Ultimamente, con l’Associazione “Amici Sagra Della Crespella”, stava lavorando alla realizzazione del libro della Sagra della Crespella, era stato a casa dei partecipanti delle prime edizioni per raccogliere notizie utili per capire a chi venne l’idea, come nacque, chi propose la sfilata dei carri, come e dove si friggevano e distribuivano le crespelle, e come si è evoluta negli anni. Nonostante l’impegno preso, per la presentazione del volume, non si è potuto rispettare il termine della cinquantesima edizione a causa dell’enorme materiale fotografico e documentale da recuperare, e il lavoro di preparazione dei testi scritti e da assemblare seguendo la sua impostazione, ma anche per la crisi economica che ha condizionato la kermesse della manifestazione, imponendo una priorità nelle decisioni. Ora con la sua prematura scomparsa, che ha toccato profondamente il nostro animo, sentiamo il dovere morale, per l’affetto che nutriva verso la comunità di Santa Francesca, di ricambiarlo portando a termine la realizzazione del volume. Eugenio in tutti questi anni ci ha fatto capire che la cultura unisce, e quando la storia dell’uomo, torna a vivere diventa una risorsa per migliorare la qualità della vita.
Ciao Eugè
Achille Lamesi

 

 Foto 1 - Eugenio e Don Carmelo alla Sagra del 9 marzo 2014.

Foto2 - Sagra 2006 - Assunta Parente, Giuseppe D’Onorio, Eugenio Beranger, Danilo Campanari, Raniero Fiorini, Achille Lamesi sul palco mentre il sindaco D’Onorio lo omaggia delle ciocie e lo rende “Cittadino Onorario” della Città di Veroli.

Foto 3 - Sagra 2008 - Ugo Iannazzi, Fabrizio Quattrociocchi, Azzurra Fontana, Eugenio Beranger, Raniero Fiorini, Enzo Quattrociocchi con il Trofeo per il carro vincitore realizzato da Graziella Paniccia.

Sagra 2006 - Assunta Parente, Giuseppe D’Onorio, Eugenio Beranger, Danilo Campanari, Raniero Fiorini, Achille Lamesi sul palco mentre il sindaco D’Onorio lo omaggia delle ciocie e lo rende “Cittadino Onorario” della Città di Veroli.

Foto 4 - Sagra 2006 - Eugenio ringrazia per le cioce con i bollettoni e per la cittadinanza onoraria.

Foto 5 - 7 giugno 2014 - Lavori per libro della sagra nella Sala Parrocchiale, da sinistra: Vittorio Pazienza, Stefano Quattrociocchi, Achille Lamesi, Eugenio Beranger, Maria Grazia Magale.

Foto Achille Lamesi

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