Ora chiudo, non senza aver ricordato come ai carissimi Antonio ed Eugenio affiancati da Claudio Pompilio, ho assegnato l’oneroso incarico di preparare contributi annuali sulla storia della nostra chiesa parrocchiale di S. Silvestro papa che nel 2029 compirà i suoi primi mille anni di vita.
Forse quello che ho scritto non interesserà a nessuno, ma io non sono uno storico. Ho cercato, soltanto, di comunicare e di far capire con quale sguardo di amore guardo come parroco e come rettore al Santuario Diocesano della Madonna della Figura.
Guardo ad un grande passato, che però è anche il passato di pochi anni fa, guardo alle numerose persone che, nel silenzio, hanno curato ed amato la casa della Madonna della Figura, il Comitato, la Confraternita ed il Circolo Ricreativo. Guardo al passato perché esso illumini il nostro presente e ci proietti verso un futuro ricco di attività da realizzare con e per la Madonna della Figura. La Vergine ci guarda e ci porge il Signore Gesù, un bambino da accogliere e fare crescere.
Don Rocco Bifolchi
Parroco di S. Silvestro papa e rettore
del Santuario Diocesano della Madonna della Figura
Il presente lavoro nasce da un’idea di Antonio Giuseppe Alonzi che, facendo suo l’appello lanciato – dapprima, nel 1919 – dal vescovo di Sora, Aquino e Pontecorvo mons. Antonio Maria Iannotta ed in epoca più recente dall’abate parroco di S. Silvestro papa don Domenico Del Vecchio, ha ritenuto maturi i tempi per scrivere una storia del Santuario Diocesano della Madonna della Figura.
Essa si sarebbe inserita, come il suo precedente lavoro incentrato sull’eremo di S. Leonardo, in una serie di indagini dedicate all’area del territorio di Sora – la Selva – compresa tra la porta di Cancello o di S. Rocco e quello che fu, fino al 1860, il confine del Regno di Napoli con lo Stato della Chiesa e tese, da un lato, al recupero dell’identità culturale della zona e, dall’altro, all’approfondimento dello studio delle locali tradizioni religiose. La Selva, al pari di quanto avviene in altre terre di confine fra i due stati pre-unitari, oltre ad essere interessata da secolari culti locali, si caratterizza, infatti, per una grande attenzione verso i più importanti Santuari dell’Italia mediana quali la Madonna del Buon Consiglio di Genazzano, la Madonna di Loreto e la SS.ma Trinità di Vallepietra.
Quando l’impianto dell’opera era già stato definito ed in buona parte realizzato nelle sue linee portanti, l’incontro con Eugenio Maria Maria Beranger, favorito da Angelo Peticca nostro comune amico, ha determinato un nuovo, diverso e più complesso sviluppo della ricerca. In particolare è stata data la massima valorizzazione possibile alla documentazione archivistica conservata nel piccolo Archivio del Santuario ed alle varie classi di exvoto visibili nella Stanza del Tesoro.