La Medicina Popolare e l'’Esoterismo

Categoria: natura
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La civiltà contadina non ha lasciato libri, ma le conoscenze custodite dalle vecchie generazioni, come archivi viventi, sono state trasmesse di bocca in bocca per giungere sino a noi. Le cure sono state tramandate dai genitori ai figli, ai quali è stato insegnato il nome delle erbe e a conoscere le sostanze minerali, il modo ed il tempo per raccoglierle e come conservale e preparale.

Ciò che viene riportato, non vuole essere una ricerca scientifica e né una descrizione dettagliata delle ricette della medicina popolare, ma una sottolineatura ad un fenomeno che ha radici profonde che appartiene alle tradizioni della nostra terra e come tale merita di essere ricordato e tutelato.

Durante la mia lunga attività professionale di veterinario ho avuto un intenso rapporto con la realtà agricola e pastorizia del territorio montano di Veroli, tanto da scoprire l’esistenza di una radicata medicina popolare, fatta di ricette per risolvere problemi di benessere degli animali, e non di rado per le stesse persone.

Ancora oggi, in molte abitazioni è facile rinvenire erbe curative custodite in vasi di vetro o in sacchetti di carta e riposti ordinatamente all’interno di cassetti o sui ripiani di uno scaffale. In occasione dei miei interventi professionali, ho conosciuto persone, che pur non avendo una conoscenza della fisiologia del corpo e dei meccanismi patologici delle malattie, mi suggerivano terapie tradizionali, che risultavano risolutive e spiegabili scientificamente, altre volte nonostante il mio scetticismo, perché troppo empiriche, davano risultati positivi e ne rimanevo stupefatto. La terapia tradizionale che ho avuto modo di conoscere è fatta di medicamenti ricavati da erbe, da sostanze minerali da sostanze animali e spesso fatta di sole manipolazioni sia superficiali che profonde del corpo.

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Per quanto attiene alle manipolazioni ancora oggi vi sono persone in grado di risolvere parti difficili, di intervenire in caso di dislocazioni, di distorsioni articolari e piccole fratture ossee. In quest’ultimo caso una volta ridotta la lesione, per favorirne la guarigione, si bloccata con un impasto a base di creta mista ad albume d’uovo e farina, e quattro stecche tenute da lacci per immobilizzare la parte lesa.

Da pochi è conosciuto il singolare uso del colostro di animali vecchi, ricco di anticorpi formatesi con il contatto con numerosi germi durante la loro vita. Usato per risolvere problemi intestinali e anche polmonari difficili da curare con altri rimedi e anche gli stessi antibiotici. Ciò fa pensare al risultato di una brillante intuizione, che oggi è ripresa dall’industria farmaceutica con una tecnica che va sotto il nome di “Banca del Colostro”.

Anche l’uso dei fermenti e dei lieviti trova frequente applicazione nei diversi casi dei problemi nell’apparato digerente, sia per equilibrare la flora batterica intestinale nella competizione con germi patogeni, sia anche per il loro contenuto di vitamine e sostanze utili per i meccanismi fisiologici dell’organismo.

Tra i minerali più usati ricordiamo: “il sale da cucina, lo zolfo il solfato di rame, lo iodio e la calce”, preparati sia diluiti in acqua o come unguenti, sono utilizzati come disinfettanti e cicatrizzanti locali, impiegati per la cura di dermatiti micotiche, parassitarie e in alcune ferite. Il bicarbonato e il carbone vegetale per via orale, impiegati come antiacido e assorbente intestinale per risolvere indigestioni, acidosi e diarree.

Nella medicina popolare per la terapia si preferisce rivolgersi al regno vegetale perché, vivendo in campagna a contatto con le piante è più facile procurarsi le erbe salubri “officinali”, già conosciute perché sperimentate dagli antenati. Spesso si usa l’olio di oliva, il vino e l’aceto, sia per le loro specifiche proprietà ma anche per la preparazione di miscele a base di erbe e nella preparazione di unguenti e tinture.

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Non molte sono le erbe usate ma diverse sono le loro proprietà sull’organismo. Ne ricordiamo le principali: digestiva, diuretica, emolliente, tonificante, iperemia, stimolante, cardiotonica, tranquillante, rilassante, antidolorifica, febbrifuga, antinfiammatoria e antibatterica. Vengono usate sia singolarmente ma anche associate, per sfruttare l’azione sinergizzante di più principi attivi in esse contenuti. Se usate correttamente portano il beneficio voluto senza causare effetti indesiderati. Non è a caso se in questi ultimi anni la scienza si sta occupando di scoprire e conoscere a fondo, le sostanze che la natura ci ha messo a disposizione e che la medicina popolare aveva intuito. Un esempio per tutti è la conferma ufficiale che in più di diciannove famiglie di piante sono contenute sostanze ad azione antibatterica.

Infine voglio ricordare l’aspetto fantascientifico che circonda la medicina popolare, posto a cavallo tra religione e magia, celebrato come un momento di profonda spiritualità, quello di cui oggi se ne occupa anche il mondo scientifico, che si chiama “Esoterismo”. Cosi accanto alla terapia vera e propria troviamo formule magiche tramandate a voce, incantesimi, o più spesso invocazioni speciali, scongiuri ed esorcismi contro il malocchio, o più semplicemente oggetti portafortuna.

 

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Questa particolarità esoterica, di per se suggestiva ha una base di verità logica, poiché le malattie quasi sempre hanno una componente di stress psicologico, che è direttamente collegata al benessere fisico, è ciò che nella medicina moderna viene definito fattore psico-somatico. Sicuramente la pratica psicoterapica se applicata correttamente può aiutare a dare risultati vantaggiosi. A volte capita che qualche guaritore per risolvere i malanni, faccia un eccessivo ricorso alla suggestione e in questo caso si guadagna l’appellativo di “mago”. Questa figura avvolta da mistero, capace di metterci in contatto con il soprannaturale, aiuta le persone a sperare nel caso in cui il male risulta resistente agli espedienti comuni e come tale ancora oggi trova spazio in una società povera di riferimenti. L’importante è non lasciarsi prendere la mano per non uscire fuori dal seminato, e comprendere quando è il momento di evitare false speranze.

Riassumendo possiamo definire la medicina popolare come un ingenuo miscuglio di empirismo, di superstizione, di magia e di soprannaturale, che si serve di erbe miracolose, di piante magiche, di orazioni, di cicli lunari, di levate del sole e di mille altre cose, aventi tutte una certa efficacia suggestiva sulla credulità delle persone semplici che spesso vi fanno ricorso, sia per trovare rimedio a problemi di salute, ma anche per cercare solidarietà e coraggio per sostenerli.

Pertanto si deve apprezzare ciò che di buono vi è in essa, ed anche sé la civiltà contadina sta cedendo il posto all’era industriale ed elettronica, non possiamo pensare dove andare se dimentichiamo da dove veniamo, poiché tutto ciò fa parte del nostro costume.

 

“Le foto rappresentano simboli esoterici, realizzati da Renzi Domenico”

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